COME SI ESEGUE LA DIAGNOSI?
Le prime manifestazioni della patologia possono essere riscontrate con una semplice visita oculistica, grazie all’utilizzo del topografo corneale, che consente di ottenere una mappa di curvatura e una mappa altitudinale della superficie corneale anteriore e di valutarne la progressione nel tempo. In alcuni casi lo specialista può prescrivere anche una pachimetria corneale, per misurare lo spessore della cornea, individuando il punto più sottile oppure una tomografia corneale, un esame che studia la curvatura, l’ elevazione e lo spessore della cornea a più livelli.
Tali esami e la competenza dell’oculista nell’interpretare correttamente questi primi segni, permettono di individuare la malattia con largo anticipo rispetto alla comparsa dei sintomi, prevenendo possibili danni e la compromissione completa della vista.
Considerando che il cheratocono può insorgere anche in età pediatrica, è fondamentale sottoporre i propri figli a visite oculistiche di routine ( 3 – 6 – 12 anni )
Una diagnosi tempestiva è fondamentale per contrastare o fermare il cheratocono prima che raggiunga stadi di sviluppo preoccupanti.